domenica 23 dicembre 2012

lo zaino che aspetta coi giorni passati



Non so se apro lo zaino

se adesso tendo una fuga

non so se il verbo è corsivo

se l’ultima ora muta il frugare

 

col mimico incedere di fare

e non fare non so se un

ditirambo d’amore potrà forse

uscire di bocca al foglio e puntare

 

la piccola freccia sul ramo che è, scoccare

 

la tuona voce di foglia, ancora - ancorare

giovedì 23 agosto 2012

mezzospazio (presente)

semplicemente
foto al passato
o fotografia così
musicale da toccare
corde e chiarezze
chiavi e rumori

voce per voce
non sovrappone
più voce ancora

abituare presente
a non avere che l’
ultimo coinvolgimento
e un atto che sia
il primo piovuto for-
te tenero sole del viso

o più

semplicemente
foto al presente
o fotografia così
tonale da sconfinare
muschio e carta
in armi a parole

per non capire (se non ch’è mezzogiorno, di oggi – mezzospazio)
che
per capire
l’aria in faccia e
basta e carta è l’
acqua

martedì 3 luglio 2012

lettura (misura) ch'è ora


Dovevo forse
incolonnarmi
leggera cogli
anni sinceri
almeno essi fra
tutti quanti i
passeggeri.
Parte del
mosaico di un
gesto, parte del
tronco stesso, fa'
che sia ramo da'
per un resto
come una parte
riconosciuta del
tuo smarrimento
a ricomporre (come)
piano la prima
ultima voce, il
centro che ha
cose e bordi,
semplicemente il
motivo, reale  in
causale,
affettivo
effettivo. Poi
camminando non
poter che
leggere passi
passo sperando
non troppo nel
salto anche un
po' passeggiando
(tentativo)
leggere le parti
poi ritornare a
leggere bene
uno due fogli che
sono molti libri
ciascuna
promessa
leggera raccolta
di passi
camminati prima
che per capire.
Averli compresi.
Suole suole di
passi ardire il
cammino. Suona
la parte dagli
occhi. Uno
strumento
musicale,
panorama.
Battito cactus
che tocchi. Ora
so perché chiudo
gli occhi.
Camminare sulle
foglie rinverdire,
cosa fare se
rispondere e
scegliere come.
Scrivere ti
allunga forse, misura

lunedì 23 gennaio 2012

190811 - maria la mar



Siamo come cautelati
Da giorni tanto piccoli
Da tenersi stretti in una mano
Tutti raccolti a mazzetto
In un solo uomo
Fitti dentro a un libro chiuso
Che però si fa sfogliare, lentamente
Parola per parola, parole per frase,
frase dopo suono, continuità nell’abbandono
di una posa in posta ardita come per
sua concausa di file e stagioni necessitate
le cose ci aspetteranno sulle medesime soglie,
come compiute noi incompiuti nell’altra mano il seguito
distratto da un non farsi tanto serio, o deluso

domenica 22 gennaio 2012

e se bisognerà capirsi



150811  maria la mar



                                                                parlarsi chiaro veramente



?